2 October 2025

Address: Palazzo Paolo Prodi, Via Tommaso Gar 14, Trento

Room: Room Piscopia

Time: 12 am

Speakers

Elsa Rita dos Santos

Topic: Il ruolo del teatro storico nella costruzione della memoria culturale nel Portogallo tra ‘800 e ‘900

Negli ultimi decenni dell’Ottocento il contesto storico internazionale mise in crisi l’immagine identitaria portoghese, tradizionalmente radicata nell’epica dei grandi viaggi transoceanici e nella loro narrazione poetica cristallizzata nell’epopea I Lusiadi (1572) di Luís de Camões. Il teatro, grazie alle sue peculiarità, come l’effetto di realtà, l’effetto mnemonico e l’ampia ricezione ampia, immediata e condivisa, si affermò come uno strumento privilegiato per recuperare il senso di comunità smarrito. Oggi, il teatro rappresenta ancora un’interessante chiave di lettura per lo studio del periodo a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento portoghese, evidenziando la relazione dialettica tra la rappresentazione teatrale della storia e il suo significato per i contemporanei. Questo ruolo del teatro nella costruzione della memoria culturale, con lievi adattamenti, ha continuato a interagire con l’identità nazionale lusitana per oltre un secolo.

Elsa Rita dos Santos è Professore Associato di Letteratura Portoghese presso l’Università di Trento, dove insegna lingua, cultura e letteratura portoghese. La sua principale linea di ricerca si concentra sulla doppia funzione della rappresentazione teatrale, con un focus sulla teoria dei narratori nel teatro e sulla teoria della narrazione nella storiografia. Un altro aspetto centrale del suo lavoro riguarda il tema della memoria, indagando come la memoria personale e culturale venga rappresentata, rivisitata e reinterpretata nel contesto letterario e storico.

Massimiliano De Villa

Topic: Ebraismo tedesco e memoria prima e dopo la persecuzione

La relazione esplora il concetto di memoria nell’ebraismo, analizzando come questa sia stata un pilastro fondante della tradizione ebraica prima della Shoah e come abbia assunto nuove dimensioni e significati dopo la tragedia. Prima della persecuzione e dello sterminio degli ebrei d’Europa, la memoria in ambito ebraico, pur dimensione cardinale ed essenziale nodo identitario, era strettamente legata alla trasmissione orale e scritta della Torah, alle festività e ai rituali che commemoravano eventi storici e religiosi, come Pesach (la liberazione dalla schiavitù in Egitto) e Tisha Be-Av (la distruzione del Primo e del Secondo Tempio di Gerusalemme). La memoria era intesa come un dovere sacro, una via per mantenere viva l’identità ebraica lungo le generazioni. Dopo la Shoah, specie nello spazio culturale austro-tedesco, la memoria assume un carattere ancora più profondo e doloroso, trasformandosi in imperativo morale e storico. L’intervento si concentra sulle modalità in cui la Shoah ha ridefinito il concetto di memoria collettiva ebraica, introducendo nuove forme di commemorazione, e influenzando la letteratura, l’arte e la filosofia ebraico-tedesche contemporanee. Si prenderanno in esame soprattutto casi letterari tratti dallo spazio austro-tedesco, anche di lingua yiddish (Paul Celan, Nelly Sachs, Grete Weil, Yitzchok Katzenelson, Yehiel De-Nur Ka-Tzetnik 135633) che tematizzano, in poesia o attraverso la forma romanzo contaminata con moduli (auto)biografici, la tensione tra il ricordo del trauma e la necessità di vivere ancora, oltre al ruolo della memoria nella costruzione di un’identità ebraica post-sterminio.

Massimiliano De Villa è professore associato di Letteratura tedesca presso l’Università di Trento, dove tiene anche un insegnamento di Lingua, cultura e letteratura yiddish. I suoi principali campi di studio sono la letteratura e la storia della cultura ebraico-tedesca tra il Settecento e il Novecento, Ha scritto il libro Una Bibbia tedesca. La traduzione di Martin Buber e Franz Rosenzweig (Editrice Cafoscarina, Venezia 2012), co-curato l’edizione Meridiani Mondadori delle Storie e leggende chassidiche di Martin Buber (Mondadori, Milano 2008), curato l’edizione Mondadori dei Quaranta giorni del Mussa Dagh di Franz Werfel (Mondadori, Milano 2016), curato l’edizione BUR-Rizzoli del romanzo di Felix Salten Bambi. Storia di una vita nel bosco (Rizzoli, Milano 2023). Ha inoltre curato gli Scritti di filosofia politica e di filosofia sociale (Schriften zur politischen Philosophie und zur Sozialphilosophie, 1939-1965) all’interno dell’edizione critica tedesca delle opere di Martin Buber (Gütersloher Verlagshaus, Gütersloh 2019). Ha scritto su Walter Benjamin, Ernst Bernhard, Martin Buber, Paul Celan, Hermann Cohen, Alfred Döblin, Stefan Heym, E.T.A. Hoffmann, Else Lasker-Schüler, Thomas Mann, Franz Rosenzweig, Joseph Roth, Felix Salten, Grete Weil, Lou Andreas-Salomé. È inoltre collaboratore del “Manifesto” (per il supplemento Alias-Domenica).